SA Is Growing in Hungary

SA sta crescendo in Ungheria

Qui in Ungheria, SA è stata fondata nel settembre del 2019. Attualmente abbiamo tre riunioni settimanali, due online e una ibrida, ma c’è un grande interesse per l’incontro ibrido del lunedì a Budapest. La partecipazione è variabile – i membri vanno e vengono – ma abbiamo stabilmente tra i sei e gli otto partecipanti. Le tipologie di riunioni sono varie: condivisione libera, lettura del Libro Bianco di SA e del Grande Libro di AA e incontri con relatori. Il completamento della traduzione in ungherese del Libro Bianco è un importante passo avanti. Ora è in attesa di essere stampato. Ci vorrà del tempo affinché SA in un paese piccolo si faccia conoscere assieme ad altre fratellanze S che operano già da 30 anni. La fratellanza ungherese di SA fa parte dell’Intergruppo Sud Est (SEI). Vanno sottolineate le buone relazioni con la fratellanza SA slovacca.

Ho iniziato a frequentare SA in Ungheria nel settembre 2019. Prima di allora, ho frequentato per più di due anni un’altra fratellanza S*, dove la mia sobrietà era consolidata, ma non riuscivo a ottenere veri risultati nel recupero. SA mi ha dato una nuova speranza con la sua rigorosa definizione di toccare il fondo e il suo concetto di lussuria, che riguarda il fatto che vivere la dipendenza dal sesso di per sé è solo la punta dell’iceberg, solo una manifestazione di una malattia più pervasiva e profonda dell’intera personalità.

Ora, dopo tre anni in SA di ricadute traballanti e compulsive, ma anche partecipando costantemente e attivamente a riunioni e lavorando i Passi, il dono della sobrietà è arrivato (sono sessualmente sobrio da sei mesi) e ora sono ancora più messo a confronto coi miei difetti di carattere da cui sono scappato per molti anni.

L’intensa spiritualità di SA ha iniettato onestà nella mia pratica religiosa e ha reso il mio rapporto con i miei familiari più profondo, più sincero (ma non asettico) e meno paranoico.

In SA mi vengono dati ogni giorno strumenti concreti per i momenti con tentazioni o con pensieri negativi, quali evitare il secondo sguardo, fare chiamate sul momento, lasciare messaggi vocali, praticare la resa in modo da poter sempre ammettere la mia impotenza, inginocchiandomi e arrendendomi al Potere Superiore, nel mio caso, Dio.

Attraverso la preghiera, l’oggetto del desiderio viene umanizzato e io gli do qualcosa invece di sfruttare una persona, una creatura. (La gravità della mia malattia è che desidero centinaia di persone ogni settimana, ma spero anche che la mia preghiera benedica centinaia di persone. È così che Dio trasforma uno svantaggio in un vantaggio). Il concetto di resa mi era nuovo, venendo da un’altra fratellanza S*, perché lì stavo combattendo, stavo lottando contro la malattia e non avevo ancora compreso la verità del paradosso che dovevo arrendermi, fare un passo indietro nella mia storia affinché Dio entrasse nella mia vita e facesse per me ciò che io non posso fare da solo. Il presuntuoso egotista che risolve i problemi non può fare nulla per se stesso.

Nel corso degli anni, il programma di SA è diventato una parte importante della mia vita. Il mio problema, che prima era “marginale” e gestito di nascosto, è diventato centrale (riunioni giornaliere). La vera connessione con Dio, il programma di recupero, la mia famiglia e la mia pratica religiosa mi mantengono sobrio. Naturalmente il mio vero recupero, la mia continua “pace dei sensi”, è ancora molto di più che rimanere sobri. L’ho imparato in SA, ma almeno posso sperimentare temporaneamente la pace e il sollievo che il lavorare il programma porta nei momenti di sentimenti e pensieri negativi e tentazioni sessuali. Dio benedica SA, la fratellanza SA ungherese, sia quella locale che l’intergruppo.

N., Ungheria

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