Experiencing Growth in Hard Times

Sperimentare la crescita in tempi difficili

Sono un membro di SA e sono stato per qualche tempo un soldato di riserva in uno dei tanti Paesi in guerra su questo pianeta. Spesso vengo svegliato da allarmi. A volte vedo razzi in aria. Alcuni miei amici sono stati uccisi. Tutto è spaventoso e strano, surreale.

Il giorno in cui ho ricevuto l’ordine di unirmi alla mia unità come soldato di riserva, ho sistemato velocemente il mio equipaggiamento e poi sono andato a casa del mio sponsor. Mi disse una cosa che da allora mi ha aiutato molto. “Questa è una guerra”, mi disse, “ci aspettano giorni difficili. E ogni cosa – ogni sentimento, ogni tipo di esperienza – è qualcosa da affrontare e da cui imparare”. Mi ha incoraggiato a concentrarmi su ciò che mi avrebbe aiutato a mantenere la serenità. Sapevamo entrambi che sul campo di battaglia sarebbe stato difficile per me mantenere la mia routine quotidiana di azioni di recupero. Il mio sponsor mi ha suggerito di trovare nuovi modi per praticare i vecchi principi del programma: l’impotenza, la connessione con Dio, il servizio, ecc. Quindi il programma nella forma avrebbe potuto subire molti cambiamenti in quei mesi, ma l’essenza sarebbe rimasta la stessa.

Ecco alcune cose che mi hanno aiutato:

– Servizio. Il più possibile. Ho imparato che ci sono sempre possibilità: chiedere a un amico come sta, preparare il cibo per qualcuno, raccontare una barzelletta, fare volontariato quando serve.

– Tempi di silenzio, preghiera e scrittura. Prima di andare a dormire, mentre si fa la guardia, mentre si va da qualche parte: ci sono molti momenti per farlo. Il più delle volte questi momenti sono molto brevi. È difficile per me ottenere momenti più lunghi per stare con Lui, ma ora sono in questa situazione e credo che il mio PS mi ami per come sono.

– Connessione con la fratellanza. Ogni volta che posso, cerco di chiamare i miei meravigliosi compagni di programma e nelle pause cerco di partecipare alle riunioni.

– Accettazione. Ho scoperto che questo è un momento fertile per praticare l’accettazione. Accogliere ogni sentimento. Accettare ogni esperienza senza giudicare. Come dice il Grande Libro a pagina 417: “Niente, assolutamente niente, accade per errore”. Quando mi è difficile crederci, cerco di abbandonarlo a Dio. Oggi sto cercando di riconoscere il fatto che questo è un momento difficile e che ci vorrà del tempo perché il mio cuore e la mia mente lo elaborino. E che va bene così.

– Concentrarmi sulle cose che mi fanno bene. Yoga, giocare, buoni libri, gli amici.

La letteratura di AA dice: “Questo principio spirituale ebbe il suo primo collaudo importante allo scoppio della seconda guerra mondiale. Molti A.A. entrarono a far parte delle forze armate e furono sparpagliati in tutto il mondo. Sarebbero stati capaci di sottostare alla disciplina, di resistere sotto il fuoco, di sopportare la monotonia e le miserie della guerra? Il tipo di dipendenza che avevano appreso in A.A. li avrebbe aiutati in tali frangenti? Ebbero perfino meno ricadute o sbornie secche degli A.A. rimasti al sicuro a casa. Furono capaci di sopportazione e di valore proprio come qualunque altro soldato. Sia in Alaska sia nello sbarco di Salerno, la loro dipendenza da un Potere Superiore funzionò. E ben lontano da essere una debolezza, questa dipendenza fu la loro principale fonte di forza.” (12&12 51-52).

Questa è anche la mia realtà di oggi. Sorprendentemente, insieme alle difficoltà e al dolore, sto vivendo questo momento difficile come un momento di crescita. Sono così grato, circondato da tanto amore e cura. Sto imparando a conoscere meglio me stesso, i lati oscuri e quelli positivi. Anche essere un soldato è un’altra opportunità per essere al servizio. Sto sperimentando la presenza del mio Potere Superiore in luoghi oscuri, e Lui continua a benedirmi con il dono della guarigione e della sobrietà. È molto più di quanto potessi immaginare.

Anonimo

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